sabato 1 settembre 2018

Riflessioni sull'estate




Di solito il mare estivo è per me carico di emozioni e sensazioni legate all'infanzia. A volte provoca in me una regressione temporale tale da farmi percepire le cose che ho intorno, in modo differente dal reale. Non è una cosa strana, credo che chiunque abbia vissuto da piccolo l'estate come un momento felice, e per me lo era, da adulto, anche inconsapevolmente, si trovi a ripercorrere certe strade mentali per tornare a quelle sensazioni ormai lontane.

C'è poi da dire che il mare della mia infanzia e adolescenza non è poi cambiato molto: i luoghi che frequentavo sono, più o meno, gli stessi che frequento adesso, non c'è nulla di nuovo. Anche le cose e le azioni che si fanno al mare non sono poi molto diverse da trent'anni fa: ombrelloni, castelli di sabbia, secchielli e palette, i piedi che bruciano sulla sabbia o che si tagliano sugli scogli, le scottature, le bambine con le trecce e le belle ragazze, gli uomini pancioni - adesso io sono uno di quelli? - le nonne con la pasta al forno, le ciambelle, le pollanche, le scottature, l'odore degli abbronzanti, il rumore delle onde, la pipì in acqua, la sabbia nel costume, sott'acqua senza maschera, i tuffi dagli scogli, gli zoccoli del dottor scholl, l'attesa dell'avvenuta digestione, le meduse, i ricci, le patelle. Persino la visione di una donna in topless, oggi, mi rimanda all'emozione di adolescente nel vedere un seno nudo.

Scrivere di queste cose, soprattutto a fine estate, mi fa venire uno stupido mezzo sorriso sognante, un piccolo ghigno accompagnato da una sensazione di piacere mista a nostalgia, si tratta di quella regressione di cui parlavo all'inizio.

Purtroppo  può capitare che, mentre sono sdraiato in spiaggia o sugli scogli e la mia mente è accarezzata da questi ricordi tanto piacevoli, possa comparire l'unica cosa che riesce a creare un corto circuito in questo training autogeno verso il piacere: le maschere da snorkeling di Decathlon.

Nessun commento: