domenica 2 febbraio 2014

Un ritratto: papà.

Un ritratto può essere l’immagine del viso di qualcuno, il più possibile aderente alla realtà.
Una persona si può “ritrarre” anche tramite le parole, descrivendone le caratteristiche fisiche e caratteriali più o meno evidenti.
Per ritrarre qualcuno a noi vicino, a volte basta chiudere gli occhi e scrivere su un foglio tutto ciò che in qualche modo ci fa pensare a quella persona, senza per forza analizzare il suo carattere o visualizzare i suoi connotati. In questo modo si posso tirare fuori degli elementi, dei dettagli di quella persona che, anche guardandola in faccia, non verrebbero subito in mente.
Io ho chiuso gli occhi ed ho pensato a mio padre, senza guardarlo in faccia, anche se a pochi metri da me: gli attrezzi da gioielliere, i maglioni rossi, la scarpiera con le scarpe lucide, il posacenere (vuoto da quando ha smesso di fumare - per fortuna), i viaggi in auto, la fede al dito, la giacca sulla sedia, la carambola francese, la grafia elegante, gli oli con i fiori di Alberti, le caramelle sul comodino, gli attrezzi da falegname.











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